RAFFORZARE L’IDENTITA’ PER POTER VIVERE L’INTIMITA’





“Se costruirai la tua intimità prima di costruire la tua la tua identità le tue relazioni saranno tutti tentativi di completare te stesso e per lo più saranno fallimenti“.

Ad affermarlo è la coppia di psicoterapeuti statunitensi Les e Leslie Parrot, che da anni si occupa di terapia di coppia.

Elemento fondamentale da cui partire per poter mettere le basi di una sana relazione sentimentale è dunque, secondo gli esperti del settore, proprio lo sviluppo di una sana identità, che ci mette la riparo dal rischio di sviluppare una dannosa competitività nei confronti del partner o da quello di idealizzarlo, identificandolo come il fulcro della nostra stessa esistenza (dipendenza affettiva).

Ma come si fa a capire se la nostra identità è sufficientemente sviluppata, ovvero se il nostro sé risulta essere coeso ed integrato? E soprattuttocosa possiamo fare qualora dovessimo accorgerci di essere carenti in questo senso?


Una buona consapevolezza è il primo indice di un sano sviluppo personale: la capacità di capire le proprie reazioni interne ed essere in grado di accettarle, di ascoltare i propri bisogni, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte è il primo passo.


A questo dovrebbe poi seguire l’autenticità, un comportamento congruente con i propri vissuti interiori; lo sviluppo cioè di un locus of control interno (attenzione centrata su di sè e sui propri desideri e non tesa a soddisfare le richieste e le aspettative di qualcun altro).


Infine un atteggiamento positivo ed incoraggiante nei confronti di se stessi, accettando i propri errori come parte integrante del processo di crescita e di miglioramento. Evitando di essere troppo critici o giudicanti, sia con sé che con gli altri.


Purtroppo non sempre è possibile sviluppare in maniera adeguata queste attitudini, che dipendono molto dall’idea che ci siamo fatti di noi stessi: quest’ultima si è venuta delineando nel corso della nostra esistenza a partire dalle nostre relazioni primarie (quelle stabilite con i nostri genitori per intenderci).

Poi nel corso degli anni è stata via via confermata dagli accadimenti, in una sorta di profezia autoavverante (es.: se io penso sempre che sarò rifiutato, in maniera inconsapevole, provocherò nell’altro proprio la reazione che più temo).

Un percorso di crescita personale è in grado di favorire un rafforzamento della propria identità, con conseguente innalzamento dei livelli di autostima e di autoefficacia.

Una coppia funzionale non può che essere formata infatti da due soggetti “funzionanti“, caratterizzati cioè da un’identità ben sviluppata, che consente di non temere la vicinanza dell’altro quando si è in relazione, in quanto si è sufficientemente sicuri di possedere dei “confini” sani e forti, che consentono di mantenere la giusta vicinanza/distanza (interdipendenza).



                                                                       Michaela Sbarra

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