DIPENDENZA AFFETTIVA E VIOLENZA



La domanda è: “Perchè se si può sfuggire alla quotidiana umiliazione e alla violenza fisica e psicologica si decide di stare in silenzio e di subire?”

Molto spesso la risposta sta proprio nella dipendenza affettiva o economica dal proprio partner.
E queste sono anche la ragioni per cui molte donne, nonostante le violenze subite, e a volte denunciate, decidono poi di ritornare dal proprio aggressore.

 In realtà la violenza domestica, in molti casi deriva da una relazione di coppia disfunzionale di tipo simbiotico, basata sulla co-dipendenza


Tale tipo di relazione si viene a creare quando entrambi i partner cercano nell'altro la compensazione delle proprie carenze, dei propri bisogni insoddisfatti, al fine di sostenersi reciprocamente. 

Se uno dei due decide di "evolvere", cioè di superare o compensare i propri bisogni autonomamente, l'altro si sente inevitabilmente tradito e abbandonato, in quanto sente il venir meno di quella relazione che lo faceva sentire al sicuro. 
Questo tipo di interazione disfunzionale, come tutte le relazioni simbiotiche, non prevede cambiamenti, ma equilibrio, staticità, dipendenza.

In queste coppie legate da codipendenza si scatenano spesso episodi di violenza.

La donna, infatti, ha bisogno di dimostrare che può modificare il modo di agire del partner, e all’uomo serve una vittima da soggiogare per affermare il suo potere.

I due partner spesso provengono da famiglie incapaci di riconoscere i loro bisogni emotivi e così costruiscono un sistema in cui abuso e disistima vanno di pari passo.

Tutte le donne sono potenzialmente esposte, perché nella nostra società, durante il processo di crescita, i maschi sono spinti alla ricerca del successo personale (successo lavorativo), mentre le bambine vengono educate a soddisfare i bisogni altrui (creazione di una famiglia).

Da qui nasce la disponibilità della donna ad accettare compromessi pur di non rinunciare agli affetti, pur di rimanere nel ruolo prefissato e socialmente imposto.

La violenza non colpisce solo donne fragili e passive, ma anche professioniste economicamente indipendenti e di buona cultura, che perdono la capacità di distinguere tra autoannullamento e dedizione.

La codipendenza, quindi, caratterizza una relazione dove c'è manipolazione, in cui si condiziona e si controlla l'altro, sembra sia amore ma è egoismo, distruzione reciproca.

Si tratta di un accomodamento deleterio all'interno di una relazione che quasi sempre comporta abusi.

Generalmente si crede che l'amore mantenga al sicuro dalla violenza, che colui che ama veramente non può danneggiare l'altro. Purtroppo questo è un concetto idealizzato.

In realtà anche nell'affetto ci può essere manipolazione e danno. Ci sono affetti che distruggono senza smettere per questo di essere affetti.

In queste coppie codipendenti infatti, quando l'uomo sente di non avere più potere sulla sua donna, aumenta la dose di controllo fino a sfociare nella violenza sia psicologica che fisica.

E' sempre importante ricordare che le relazioni sane invece si basano sull'interdipendenza (e non sulla simbiosi), una condizione in cui è possibile esperire sentimenti di rispetto, affetto e fiducia reciproca.



                                                                    Michaela Sbarra

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