DIPENDENZA EMOTIVA: COSA SUCCEDE, QUANDO NE SEI AFFETTO



RINNEGHI TE STESSA, PER ESSERE ACCETTATA?

Essere accettati ed approvati dagli altri è un bisogno essenziale, per gli esseri umani (nella preistoria, chi era escluso dalla propria tribù aveva molte più probabilità di andare incontro alla morte).

Ma quando questo bisogno diventa eccessivo, non è più sano, perché, preoccupandoci troppo di cosa pensano gli altri di noi, diventiamo completamente dipendenti dall’approvazione esterna.

Se, da piccole, abbiamo sperimentato mancanza di accettazione e approvazione, questo può aver piantato in noi il seme di una dannosa credenza: io non sono abbastanza per meritare amore!

Essendo profondamente convinte di questo, nella nostra vita adulta, cercheremo di conformarci alle aspettative degli altri e cercheremo continuamente una rassicurazione esterna, rispetto al nostro valore: saremo cioè impegnate a diventare quello che gli altri si aspettano, invece che esprimere davvero noi stesse.

In questo modo, cercando di compiacere gli altri, arriveremo purtroppo a sopprimere il nostro vero sé: diventando dipendenti dalla validazione esterna, perderemo il contatto con i nostri reali bisogni e desideri, ma anche dalle nostre emozioni.

Quello che gli altri pensano di noi, rappresenterà allora l'unica misura del nostro valore.

Ma, ovviamente non è possibile avere pieno controllo su ciò che gli altri pensano di noi, così ci ossessioneremo cercando di cogliere il più piccolo dettaglio, in grado di dirci cosa frulla nella loro testa: avremo questo radar sempre in funzione, per captare tutti i segnali esterni.

Quante volte ti sei chiesta: 
"Mi sembra di cattivo umore, avrò detto io qualcosa di sbagliato? "
"Era un po' freddino oggi, forse sarei dovuta arrivare prima? "
"Non era entusiasta, forse il regalo che gli ho fatto è troppo misero?". 

Con il sottotitolo "Oh mio Dio, cosa starà pensando ora di me!"

Ma magari, tornando agli esempi precedenti, tu avevi solo detto ciò che pensavi, eri arrivata da lui ad un orario comodo per te, gli avevi fatto un regalo, in base alle tue possibilità. 


Insomma non avevi fatto proprio nulla di sbagliato per capirci, avevi solo espresso te stessa.

Focalizzandoci intensamente sull’esterno, e perdendo sempre più il contatto con il nostro mondo interno, contatteremo spesso sensazioni di: vuoto, ansia, risentimento, esaurimento emotivo, smarrimento.

Se tutto questo ti risuona, ci sono alcune cose che puoi impegnarti a fare, per spostare il focus dall’esterno al tuo interno:

  • Comincia ad auto osservarti
  • Sviluppa un atteggiamento di accettazione per tutto ciò che provi
  • Smetti di paragonarti agli altri
  • Trova degli obiettivi solo tuoi da perseguire
  • Ascolta la voce del tuo critico interno e rispondigli come se fossi il tuo “genitore buono” a difenderti
Se non vuoi fare tutto questo da sola, ma desideri essere supportata da una mentore e da un community di donne, che hanno le tue stesse difficoltà (ma anche il coraggio di sfidarle), contattatami, per avere informazioni su “Donne che amano il giusto”, la prima palestra per l’indipendenza emotiva, in partenza a febbraio.

Per avere info, o fissare un colloquio conoscitivo gratuito, puoi scrivermi a: michaela.counseling@gmail.com   

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